I giochi a LED
Prima dei videogiochi in Italia erano diffusi gli elettromeccanici,
poi sono arrivati i giochi a fotocellula, e poi è scoccata l'ora dei
videogiochi. Ma, per un brevissimo periodo, questi ultimi sono stati
affiancati da un altro tipo di giochi: quelli a LED.
Non erano altro che delle trasposizioni di quei videogiochi
tascabili diffusi negli anni '70, dove tutti gli oggetti erano
rappresentati semplicemente da dei LED monocromatici che si
accendevano e spegnevano. Esempio: in una versione di Space
Invaders, sia i nemici che l'astronave che i proiettili erano
rappresentati da un LED.
Sono da considerarsi videogiochi o no?
È vero che i pannelli a LED sono oggi in grado di sostituire gli
schermi CRT e LCD. E pure che da anni esistono i megaschermi negli
stadi, che spesso utilizzano LED monocromatici.
Ma è anche vero che tutti i pannelli LED classificati come "video" o
"schermo" hanno almeno decine di migliaia di pixel (punti
che compongono l'immagine) e consentono, per questo, di creare
immagini varie ed aderenti alla realtà. Con poche centinaia di
LED non si può ottenere questo. In questo caso è più sensato parlare
di "visore".
Quindi, secondo me, non si può parlare di videogiochi riferendosi ai giochi a LED. Sono semplicemente una categoria di giochi elettronici a sé stante.
Ed ecco, per cortesia di Teo, un esempio di questi giochi che si potevano trovare nei bar. Il fabbricante è del tutto sconosciuto. Un altro esempio abbastanza diffuso era il "provariflessi".