Il restauro del piano di gioco di un flipper “Banzai Run”

Aurelio Punzi, fedele frequentatore della mailing-list di Tilt! ed appassionato collezionista, ci spiega e racconta la sua esperienza riguardo il restauro del piano del “Banzai Run”. Un articolo interessante per gli appassionati e per i professionisti!

L’articolo che segue, e le sue immagini, sono © Aurelio Punzi – www.tilt.it

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Restauro di un piano di gioco WMS
Pre-diamond plated

“BANZAI RUN” (1988)

articolo di Punzi Aurelio

Dopo anni di ricerche, finalmente sono riuscito ad entrare in possesso di un raro BANZAI-RUN, flipper Williams del 1988 di Pat Lawlor, unico nel suo genere perché dotato di due piani di gioco: uno orizzontale ed uno praticamente verticale.

Una volta trasportato il flipper in laboratorio mi sono reso subito conto che 20 anni di vita si erano fatti sentire per quanto riguarda le condizioni dei piani di gioco. Come si può vedere dalle foto, a parte la sporcizia che si può pulire, il piano orizzontale si trovava in una condizione discreta per quanto riguarda l’usura della superficie, ma inaccettabile per quanto riguarda l’ingiallimento della vernice trasparente acrilica che era utilizzata al tempo ed il parziale distacco della stessa da parecchie gemme luminose.


Le parti bianche ingiallite a confronto con quelle che si trovano sotto il mylar.

Si rendeva più evidente la cosa perchè le parti ricoperte da mylar risultavano per quanto riguarda il colore bianco del piano quasi alla tonalità originale, mentre viravano decisamente sul giallognolo dove il mylar non era stato messo. Come se non bastasse, l’acrilico risultava parecchio screpolato nelle parti al di sopra delle gemme colorate delle luci del piano. Tutto ciò, considerando la rarità di una simile macchina, mi ha fatto propendere per una soluzione radicale:

–         Distacco di tutte le pellicole di mylar incollate sul piano

–         Smontaggio completo della parte superiore del piano di gioco

–         Pulizia e sgrassatura del piano di gioco dai residui di adesivo

–         Distacco di tutte le serigrafie dalle gemme colorate

–         Ritocco di tutte le parti bianche del piano con vernice acrilica da modellismo Tamiya.

–         Ritocco delle parti colorate che si erano rovinate.

–         Verniciatura a spruzzo con acrilico bianco delle zone bianche al di sotto delle plastiche.

–         Incollaggio sulle gemme delle riproduzioni adesive delle Insert Decal.

–         Clearcoating del piano di gioco.

1) SMONTAGGIO DI TUTTO IL PIANO DI GIOCO

Questa lunga operazione è necessaria quando bisogna fare clearcoating. E’ una barba per via del tempo che ci si mette e va fatta con criterio.

Io personalmente ho stampato ingrandito del 400% una delle pagine del manuale dove è raffigurato il piano di gioco. Ho tolto le plastiche e le rampe. Ho fatto decine di fotografie in primo piano ai vari post metallici e plastici. Ho diviso la stampata del piano di gioco in 8 parti con la biro e ho raccolto in 8 posti diversi i vari post che risiedevano in quella determinata zona numerata man mano che li smontavo. Ho deciso di non smontare il retro del piano di gioco perché il lavoro sarebbe diventato enorme. Così facendo mi sono limitato a smontare i bersagli, le varie lamelle ed i microswitch fissandoli provvisoriamente sul retro del piano lasciando i fili attaccati. Così facendo non è rimasto più nulla che sporgesse da sotto il piano.

Dopodiché ho dato una pulita al piano con una soluzione di sgrassante industriale (si chiama TIC) al 50% in acqua per togliere tutto il lordume. Potete anche usare il BREF della henkel che va benissimo e non corrode il piano e nemmeno le parti metalliche.

2) DISTACCO DEL MYLAR

Il distacco del mylar è una fase delicata e rischiosa. Si rischia principalmente di far sollevare le scritte dalle gemme colorate, ma nel mio caso non me ne fregava nulla perché avevo già deciso di cambiarle tutte, avendo già ordinato su internet il set di adesivi nuovi. Comunque ho distaccato il mylar scaldandolo con il fono e tirando lentamente le estremità con le dita. Una volta terminato il distacco, ho dovuto pulire la parte di adesivo rimasta sul piano. Per fare ciò ho utilizzato del petrolio bianco (consiglio di Pietro Cavina n.d.r.) con uno straccetto. L’adesivo si ammorbidisce e poi si frega con lo straccio per staccarlo.

3) DISTACCO DELLE SERIGRAFIE SULLE GEMME COLORATE

Devo dire che è la cosa che ho fatto con più timore. In effetti ho dovuto usare una lamella di acciaio con la quale ho grattato via letteralmente l’acrilico rinsecchito dalle gemme di plastica. Ho dovuto farlo perché ormai le parti delle gemme che dovevano essere trasparenti, per via della stampa rinsecchita delle serigrafie, erano diventate biancastre e piene di screpolature. Bisogna stare attentissimi a non scalfire la plastica in profondità e soprattutto a non scalfire il piano di gioco circostante. Dopodiché ho grattato leggermente la superficie plastica delle gemme con carta abrasiva 600 per lisciare le eventuali imperfezioni. A lavoro terminato una bella pulita con lo sgrassatore TIC.


Le parti della serigrafia distaccate dalle gemme luminose.

4) RITOCCO DEI COLORI

La vernice ingiallita trasparente ha causato un viraggio dei colori sul giallognolo. Fortunatamente le parti ricoperte da mylar erano parecchie e in quelle zone il colore era quasi naturale. Ho grattato tutto il piano leggermente con la carta 600 in modo da togliere lo strato superficiale lucido per fare aggrappare meglio i colori acrilici. Ho constatato che il colore che più necessitava di ritocchi era il bianco e da questo ho cominciato. NOTA BENE che dovete usare colori opachi e non lucidi. Quelli lucidi reagiscono con il trasparente da carrozziere! Come potete vedere dalle foto mi sono imbarcato in una impresa titanica. Ebbene si! Ho riverniciato tutti i quadratini bianchi! Man mano avanzavo in diverse zone. Contornavo i quadratini con il nastrino da modellista e poi verniciavo una o due mani di bianco con pennellini piatti piccolissimi. Per i ritocchi più piccoli ho utilizzato il pennellino tondo 1. Finito il bianco ho rifatto anche alcune caselle nere, nonché parti di altri colori che ho dovuto ottenere miscelando i vasetti dei colori primari a occhio. Notate il cielo azzurro prima e dopo la verniciatura. Le parti di piano consumate dall’usura (quelle attorno ai bumpers) le ho prima stuccate con stucco da modellista, poi carteggiate con carta 400 e poi 600, infine verniciate.


Le parti usurate attorno ai bumpers e vicino alle buche degli espulsori.

Le ampie zone bianche che si vedono sono quelle che si trovano sotto le plastiche. Per quelle zone ho deciso che era meglio farle a spruzzo. Ho contornato le zone con nastro da modellista da 10mm con incollato fogli di carta dalla parte opposta. Ho utilizzato l’aerografo con la vernice tamiya. Un paio di mani ed erano a posto.


Le ampie zone bianche ingiallite che saranno riverniciate a spruzzo.

5) INCOLLAGGIO DELLE INSERT DECAL

Giusto il tempo per terminare i ritocchi e mi sono arrivate dagli States le decal adesive per le gemme luminose. Solita pulizia del piano, stavolta senza  esagerare per non consumare gli strati di acrilico dei ritocchi! A questo punto mi si è posto il dilemma. La superficie della plastica delle gemme mi è sembrata porosa. Probabilmente era voluta al tempo per fare aggrappare meglio le serigrafie. Ho fatto a tal proposito una prova di incollaggio degli adesivi utilizzando le parti trasparenti al di fuori delle zone serigrafate del foglio di decals. In effetti l’incollaggio risultava scadente con la colla sottostante in evidenza che creava una patina biancastra sotto l’adesivo. Pensandoci un attimo mi è venuta l’idea di verniciare una gemma di prova con il trasparente acrilico della tamiya. Fatto asciugare ho incollato di nuovo un pezzetto di adesivo. Ora l’effetto è perfetto. Probabilmente il trasparente acrilico fa da base perfetta per l’adesivo delle decals e fornisce quel piccolo strato morbido che le fa incollare perfettamente. Ora non appaiono più ne aloni ne zone biancastre. Quindi ho verniciato tutte le gemme con il trasparente acrilico e ho via via incollato le decals. Risultato perfetto! Ora però c’è da fare la prova accensione. Vale a dire bisogna vedere come appare la gemma a lampadina accesa. Per fare ciò, siccome avevo il piano su due cavalletti scollegato quindi dal flipper, ho utilizzato un alimentatore da videogames regolato sui 6 volt. Collegando due fili con i coccodrilli mi sono connesso ad una lampada alla volta per fare la prova accensione. Questa prova va fatta perché il bordo nero delle decal spesso non corrisponde al bordo della gemma. A lampada accesa si vedono strisce di luce che filtrano dall’esterno della sagoma della decal. Per ovviare a tutto ciò ho fatto passare tutti i bordi delle decal con la vernice acrilica nera ed il pennellino 1 a lampada accesa, cercando di coprire le zone dalle quali filtrava la luce.

6) CLEARCOATING DEL PIANO DI GIOCO

Ora veniamo alla fase più delicata: la verniciatura del piano col trasparente. La fase preparatoria del piano consiste nel proteggere dagli spruzzi le parti che non voglio verniciare. Ho pensato di utilizzare del PONGO per chiudere tutti i fori grandi che ci sono sul piano. Quelli di dimensioni superiori a 1cm ovviamente li ho scocciati dal retro del piano con nastro da imbianchino. Il retro del piano con tutte le filature e i vari microswitch penzolanti l’ho chiuso dentro un cellophane trasparente nastrato attorno al bordo.

Ora si va dal carrozziere. Il tizio ha utilizzato un trasparente acrilico che non mi ha soddisfatto pienamente. Fatta la prima mano in qualche zona si è screpolato leggermente perché penetrava nelle venature del legno. Fortunatamente gli adesivi degli insert si sono lasciati ricoprire senza nessuna reazione strana. Fatte altre due mani ed il lavoro è finito. Ho seguito il consiglio del carrozziere che mi ha detto che con più di tre mani la vernice si rapprende. Essendo poi la finitura molto dura e resistente ho deciso di seguire il suo consiglio. Tanto in casa mica ci faccio migliaia di partite… Devo dire che sul piano superiore la screpolatura è rimasta, ma molto leggera. Il legno si è stagionato e questo effetto era già presente quando c’era ancora l’acrilico trasparente. Il risultato finale lo potete vedere nelle fotografie.


Parte bassa del piano a flipper finito. Tutti i quadratini bianchi della scacchiera sono stati contornati e riverniciati ad uno ad uno! La parte grigia del manubrio è stata riverniciata perché ormai era diventata di un grigio-marrone.


Sotto i bumpers, sebbene si veda che i cerchi non sono perfetti perché fatti a mano, sono stati rifatti i disegni e i colori.


Vista ad altezza pallina del piano riverniciato a specchio.


PRIMA…                                             DOPO!


PRIMA…                                             DOPO!


Si, è lo stesso flipper! Quasi incredibile, no? Tenete presente che ho acquistato il set di plastiche nuove fresche di re-release e le ho sostituite tutte.

7) CONSIDERAZIONI FINALI

Come prima cosa vi dico NON FATELO MAI E POI MAI è un lavoro immane che richiede un centinaio di ore di lavoro. Specialmente quando si ritocca un piano coi colori acrilici. Non è un flipper anni 60-70. La serigrafia è molto più complessa da restaurare. E… se posso dire un ultima cosa: sconsiglio di utilizzare vernici trasparenti acriliche da carrozzeria. Non sono quelle più adatte per questo scopo. Il dubbio che ho è che non si aggrappino sufficientemente ad un fondo come il legno. Utilizzando una lametta dal bordo del piano dove c’è l’ aapron ho sollevato di lato la pellicola di trasparente. Viene via, con un po’ di difficoltà, ma viene via. Ovvio che non è una sollecitazione normale su un piano di gioco, quindi sono tranquillo. Ad oggi, dopo un centinaio e più di partite, non è successo nulla. Il piano è ancora lucente e perfetto. Per finire probabilmente, ma non le ho ancora provate, si adattano di più le vernici poliuretaniche trasparenti da mobiliere, tipo quelle che si usano sui parquet. Ovviamente essendo specifiche per il legno e quindi più morbide, necessitano di 5 o sei mani. L’unica cosa che non ho cambiato, visto il costo, è il vetro serigrafato del piano verticale. Il verde è un po’ sbiadito e si vede un pochino (Guardate la differenza sul bordo inferiore del vetro stesso che solitamente è coperto dalla barra di acciaio che fissa i due vetri).

Concludo dicendo che il BANZAI RUN è un flipper UNICO! Mi esalta da matti! Regole abbastanza semplici, ma è richiesta una grande abilità per concludere i giochi (ma quant’è difficile fare jackpot!).

Buon lavoro a chiunque si imbarchi in una simile impresa…

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12 thoughts on “Il restauro del piano di gioco di un flipper “Banzai Run”

    1. Salve, da dove scrivi?
      Purtroppo non si trova tutto per tutti i flipper; producono stampe con grafiche per pianali per i flipper piu’ di moda, ma nessuno lo fa per i Gottlieb, che io sappia. In effetti, sarebbe bello si trovasse grafiche per ogni flipper esistente… 😉
      Mi sa che l’unica sia rivolgerti a qualche bravo grafico che ti ritocchi il disegno, se proprio vuoi farlo sistemare.

  1. Grazie dei complimenti. Penso che però non farò più una cosa simile. Troppo lavoro… Però… se mi capitano un Medieval o un Cactus demoliti… potrei trovare la “forza” di sistemarli. 😛 😛 😛

  2. Complimenti Aurelio!!! 😎
    Massimo rispetto per il lavoro che hai fatto!
    Su una sola cosa ho qualcosa da “ridire”: <> :mrgreen: …ragazzi: se siete decisi, fatelo, magari ricostruendo anche le decal del cassone…il lavoro è abominevole ma la soddisfazione non ha prezzo!!!
    Ancora complimenti vivissimi!

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