5 thoughts on “(Italiano) “Pharaoh” (Williams, 1981)”
Buongiorno, ho trovato e portato a casa un flipper di Giuliano, è il Black Hole, mi piacerebbe rimetterlo ma senza schemi purtroppo è impensabile anche cominciare, qualcuno ne ha di quella generazione? Alla fine se non sbagli l’elettronica tranne l’audio è tutta uguale, grazie per l’attenzione.
Salve! Da dove scrivi?
Purtroppo, i flipper GL non erano forniti di manuale o schema elettrico. Se ci contatti per email (staff@tilt.it) magari con delle foto, vediamo che schede monta, in realtà non erano assolutamente tutti uguali…
Si, Zoser
Immagina quante difficoltà a costruire un flipper tanto complesso per una aziendina piccolissima come noi.
E pensa che tutto nasceva all’interno dei nostri due laboratori, anche i piani gioco e vetro testa li stampavamo nella nostra serigrafia interna attrezzata con macchine automatiche che lavoravano soltanto tre volte l’anno per i dieci giorni Impiegati a stampare 250-300 completi.
Falegnameria interna per fare cassoni e pantografi copiatori per i piani in legno.
Impianti verniciatura a vernice a pressione non cabina verniciatura .
Chi visitava i nostri locali si stupiva vedendo macchine che lavoravano mai viste prima , pensa che anche. il filo elettrico dei cablaggi lo costruivamo da soli E quattro macchine tracciatrici rivestivano il trefolo di rame, BEDINI fili rivestiti in cotone, che avventure preparare tante attrezzature apposite.
E poi la parte elettronica nostra con schede elettroniche a quattro giocatori.
Il momento più bello era il periodo della fiera campionaria di milano dove esponevamo i nostri flipper, due apparecchi ultimo modello e due modelli precedenti, identici agli originali americani con il solo Nome cambiato, quante liti con gli importatori dell’originale.
Anni di fatiche per progredire e ingrandire e poi alla fiera di milano dove esponevamo ecco apparire un mobile strano con monitor b/n che faceva vedere una battaglia con alieni, INVADER , fu veramente l’invasione di questi video gioco che decretarono la fine dei flipper sia americani che delle tre fabbriche italiane.
Fatiche, notti di studi e soldi buttati al vento.
Vedendo questo flipper tutto torna alla mente.
Non ricordo ma credo sia stato l’ultimo flipper costruito per lasciare posto ai videogioco.
Nulla è eterno e l’avvento dei poker chiuse l’era anche dei videogioco.
Poi subentrarono i giochi ultimi gestiti dai Monopoli ed ecco il miracolo, tutti i giochi proibiti per cinquanta anni perché ritenuti d’azzardo e dannosi sono stati santificati sotto l’ala dello stato che socio nel bene si prende la parte più consistente degli incassi.
Ma la magia del flipper resta più sentita di allora e questi apparecchi ormano molte case di chi aprendone uno resta pensieroso incredulo di quanta tecnica ci fosse in quei 50 lire giocati.
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Buongiorno, ho trovato e portato a casa un flipper di Giuliano, è il Black Hole, mi piacerebbe rimetterlo ma senza schemi purtroppo è impensabile anche cominciare, qualcuno ne ha di quella generazione? Alla fine se non sbagli l’elettronica tranne l’audio è tutta uguale, grazie per l’attenzione.
Salve! Da dove scrivi?
Purtroppo, i flipper GL non erano forniti di manuale o schema elettrico. Se ci contatti per email (staff@tilt.it) magari con delle foto, vediamo che schede monta, in realtà non erano assolutamente tutti uguali…
Quanti ricordi, lo avevo rifatto e copiato cambiando il nome
Zoser!
Si, Zoser
Immagina quante difficoltà a costruire un flipper tanto complesso per una aziendina piccolissima come noi.
E pensa che tutto nasceva all’interno dei nostri due laboratori, anche i piani gioco e vetro testa li stampavamo nella nostra serigrafia interna attrezzata con macchine automatiche che lavoravano soltanto tre volte l’anno per i dieci giorni Impiegati a stampare 250-300 completi.
Falegnameria interna per fare cassoni e pantografi copiatori per i piani in legno.
Impianti verniciatura a vernice a pressione non cabina verniciatura .
Chi visitava i nostri locali si stupiva vedendo macchine che lavoravano mai viste prima , pensa che anche. il filo elettrico dei cablaggi lo costruivamo da soli E quattro macchine tracciatrici rivestivano il trefolo di rame, BEDINI fili rivestiti in cotone, che avventure preparare tante attrezzature apposite.
E poi la parte elettronica nostra con schede elettroniche a quattro giocatori.
Il momento più bello era il periodo della fiera campionaria di milano dove esponevamo i nostri flipper, due apparecchi ultimo modello e due modelli precedenti, identici agli originali americani con il solo Nome cambiato, quante liti con gli importatori dell’originale.
Anni di fatiche per progredire e ingrandire e poi alla fiera di milano dove esponevamo ecco apparire un mobile strano con monitor b/n che faceva vedere una battaglia con alieni, INVADER , fu veramente l’invasione di questi video gioco che decretarono la fine dei flipper sia americani che delle tre fabbriche italiane.
Fatiche, notti di studi e soldi buttati al vento.
Vedendo questo flipper tutto torna alla mente.
Non ricordo ma credo sia stato l’ultimo flipper costruito per lasciare posto ai videogioco.
Nulla è eterno e l’avvento dei poker chiuse l’era anche dei videogioco.
Poi subentrarono i giochi ultimi gestiti dai Monopoli ed ecco il miracolo, tutti i giochi proibiti per cinquanta anni perché ritenuti d’azzardo e dannosi sono stati santificati sotto l’ala dello stato che socio nel bene si prende la parte più consistente degli incassi.
Ma la magia del flipper resta più sentita di allora e questi apparecchi ormano molte case di chi aprendone uno resta pensieroso incredulo di quanta tecnica ci fosse in quei 50 lire giocati.