Coppa del Mondo di flipper!

Ci siamo. E’ la settimana della Coppa del Mondo di flipper. Venerdì prossimo, 21 maggio, i 64 migliori giocatori del pianeta si troveranno a Cokato, Minneapolis, per la sfida decisiva. Fino all’ultima pallina.

Uno scontro senza armi, guidato da un’autentica passione. Potere del flipper, il ‘sempreverde’ dell’automatico. Il gioco che non conosce crisi e a distanza di quasi un secolo dalla sua invenzione, vanta ancora una buona cerchia di seguaci. Al punto da attirare un nutrito gruppo di atleti provenienti anche dall’altra parte dell’Oceano. E’ il caso degli atleti azzurri, i due giovani leoni del Tecnoplay Team, pronti a imbarcarsi alla volta del Minnesota per rappresentare il tricolore in Usa. E, se possibile, per portare a casa il prestigioso  titolo di Campione del Mondo. Daniele Celestino Acciari, venticinquenne di Rocca di Papa, in provincia di Roma, è il numero uno nella classifica italiana del World pinball player rankings (WPPR), l’ordinamento dei giocatori di flipper sportivo gestito dalla International Flipper Pinball Association (IFPA). Nicola Pierobon, 34enne di Fontanaviva, è il numero due. Entrambi raccontano a  Gioconews.it com’è iniziata la loro passione per il flipper che li ha condotti, quest’anno, fino alla Nazionale italiana. “La mia passione per il flipper è iniziata quando avevo appena 8 anni – racconta Daniele – quando sono entrato per la prima volta in un bar, che era considerato la sala giochi del mio paese (Rocca di Papa, Ndr). In questo bar mi aveva portato un mio amico che era un appassionato del gioco delle auto da corsa; lui a quel gioco era un fenomeno e non finiva mai di giocare. E io che lo aspettavo, girando per il locale, rimasi folgorato dal gioco del flipper.  Prima di giocare mi accorsi però che la mia statura non era adeguata al gioco, ma riuscii ad ovviare all’inconveniente mettendomi in piedi su uno sgabello e cominciando a giocare. Ma le partite su questo flipper non erano affato brillanti: anzi, facevo pietà. Il flipper in questione però aveva un guasto e alla fine della partita dava sempre gli stessi numeri per la famosa ‘combinazione’ che consentiva di vincere una nuova partita gratuita, e  così si poteva giocare continuamente senza pagare. Ed è così che ho iniziato a giocare di continuo, anche nei giorni seguenti, per ore e ore, fino a quando non è stato cambiato con un altro flipper”.

La storia è continuata fino all’età di 14-15 anni, quando “i flipper venivano rimpiazzati dai videopoker e dai vari giochi a premio,e da lì fino ai miei 22 anni tutto finito”, racconta Daniele.

L’ESPERIENZA AGLI EUROPEI DI STOCCOLMA – Poi a 22 anni ricomincia la passione: “Navigando in internet trovai un annuncio dove si diceva che stavano cercando giocatori di flipper per andare a formare la nazionale italiana agli europei di Stoccolma del 2006. A questo evento ci presentammo solo in 2 persone invece di 4 (il minimo per formare una squadra) e quindi io e l’altra persona abbiamo dovuto giocare l’europeo da singoli giocatori. Cominciai il torneo con le qualificazioni al quarto posto, in seguito i playoff arrivando a giocare la semifinale. In questa fase del torneo si giocava un playoff che si disputava su tre flipper uno contro uno,e chi vinceva due partite su tre passava alla finale. Inizio io con la prima partita del primo flipper e riesco a giocare con la prima palla per 50 minuti e solo quando questa andò in buca e mi girai per far spazio al mio diretto ‘nemico’, mi accorsi che dietro di me c’erano tante, anzi tantissime persone che mi guardavano: una telecamera,una macchina fotografica puntati su di me. E mi sono fatto fregare dall’emozione per le successive palline. Ho potuto però assistere a una finale durata ben 2 ore e 30, molto combattuta, con un livello agonistico mai visto prima. Quella di Stoccolma è stata un’esperienza unica, mi ha fatto capire che questo gioco è ancora molto diffuso nel mondo e questo ha riacceso in me una passione che io consideravo ormai solo passata e defunta”.

Anche per Nicola l’amore per il flipper è iniziato al bar. “Ero ancora un adolescente, e andavo tutti i giorni al bar del patronato del mio paese, a inizio degli anni ’90. Passavo pomeriggi interi a cercare di battere sempre i record. Ero diventato un tutt’uno con il flipper. Poi pian piano ho giocato sempre meno, fino alla mia emigrazione negli Usa. Sono passati così 7 anni senza mai toccare queste magiche macchine, ma nei bar di New York è rinata la passione, più forte di prima. Ho conosciuto una grande comunità di appassionati che mi ha portato a partecipare a svariati tornei, e con ottimi risultati. E da lì alla qualificazione al campionato del mondo di questo Maggio negli Usa, con Daniele a rappresentare l´Italia. Penso che non avrei mai potuto immaginarlo, ma è una grande soddisfazione e non vedo l´ora”.

LA GRINTA DEGLI AZZURRI – La tensione, a pochi giorni dalla competizione, si fa sentire. Ma i due ‘azzurri’ sono pronti alla sfida. “Non so cosa aspettarmi dal Mondiale – dice Nicola – ma di sicuro ce la metterò tutta. E comunque andrà, sarà bellissimo lo stesso. Spero soprattutto che questi eventi possano mantenere alta la passione per questo gioco, a cui molta gente è fortemente legata, ma che purtroppo sta lentamente sbiadendo”.

“Il Mondiale rappresenta l’apice della mia passione – sottolinea Daniele -e l’esito di questo evento per me sarà importantissimo. L’unica cosa a cui penserò durante la gara è di non sbagliare e dare il tutto per tutto, esprimendo al massimo tutta la mia esperienza passata. So che non devo emozionarmi e non aver paura di vincere”. E aggiunge: “Da questa gara non pretendo nulla, sarà soltanto una sfida soprattutto con me stesso, per via dell’emozione, e ancora di più so che evo cercare di fare del mio meglio anche perché sto rappresentando la mia nazione. Sicuramente spero di vincere o almeno di arrivare in finale e li si esprimerà il mio sogno più grande: giocare con i giocatori più forti al mondo e confrontarmi con essi ad altissimi livelli”.

Alessio Crisantemi, lunedi’ 17 maggio 2010, GiocoNews.it

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